Blog
Intervista tra amici al No Border Fest 2025: Cucinare per costruire un mondo senza confini con GustoPalestina

Intervista tra amici al No Border Fest 2025: Cucinare per costruire un mondo senza confini con GustoPalestina

Il No Border Fest è tornato a “La Città dell’Utopia” per la XV edizione, confermandosi come uno degli spazi più significativi dedicati alla costruzione di un mondo senza confini, fondato sulla solidarietà, sulla giustizia e sulla libertà di movimento.

La prima giornata del festival è stata interamente dedicata alla Palestina e alla nonviolenza come forma concreta di resistenza. L’evento si è concluso con una cena collettiva preparata da Gusto Palestina. Qui, il cibo non è stato solo nutrimento: è diventato strumento di dialogo, memoria e resistenza.

Gusto Palestina: cucinare come gesto politico

Durante la cena, i cuochi di Gusto Palestina hanno preparato piatti tradizionali condividendo non solo sapori, ma storie e memorie. La cucina si è trasformata in un gesto di nonviolenza concreta: cucinare insieme significa costruire legami, raccontare identità e rafforzare la comunità.

Il progetto nasce dalla sincera amicizia tra Khaled, palestinese, e Becher, iracheno, che hanno scoperto un linguaggio comune tra fornelli e spezie. La loro esperienza dimostra che resistere può significare anche stare insieme attorno a un piatto, unire culture diverse e creare ponti tra persone lontane geograficamente, ma vicine nel cuore.

Maki: le radici culturali di Gusto Palestina

Prima della pandemia, Laboratorio53 aveva sviluppato il progetto Makì, un laboratorio di cucina aperto ai rifugiati e richiedenti asilo. Maki non era un ristorante: era uno spazio dove cucinare significava raccontare storie, restituire dignità e costruire comunità.

Migranti provenienti da decine di Paesi portavano a Roma i propri piatti tradizionali, trasformando ogni evento in un luogo di incontro culturale. Ogni ricetta, dal cous cous maliano allo yassa poulet africano fino ai piatti mediorientali, diventava un ponte tra mondi diversi.

Anche se Makì non è più attivo dopo il Covid, ha lasciato un’eredità fondamentale: il cibo è strumento di resistenza, dialogo e socialità. Su questa base nasce oggi Gusto Palestina, che porta avanti la stessa visione concentrandosi sulla cucina palestinese come atto di memoria, condivisione e solidarietà.

Cucinare insieme per abbattere le barriere

La cena del festival ha confermato un principio semplice ma potente: un mondo senza confini inizia dai gesti quotidiani. Sedersi allo stesso tavolo, assaggiare piatti provenienti da terre lontane e ascoltare le storie dei cuochi significa abbattere barriere culturali e sociali.

Gusto Palestina dimostra che cucinare insieme costruisce legami e che ogni piatto servito può diventare un ponte tra persone di provenienze diverse.

Per chi vuole entrare nel cuore del progetto, Piccola Radio ha realizzato un podcast completo con l’intervista ai cuochi di Gusto Palestina durante la cena. Qui si possono ascoltare le loro storie, le motivazioni e i sogni che animano questa esperienza di cucina, amicizia e resistenza.


Interviste dal mondo
Interviste dal mondo
Intervista tra amici al No Border Fest 2025: Cucinare per costruire un mondo senza confini con GustoPalestina
Loading
/